Responsabilità per colpa del 118 se sottovaluta la situazione e l'ambulanza arriva tardi

Corte di cassazione - Sezione IV penale - Sentenza 27 settembre 2016 n. 40036.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Coeslazio

    Group
    Administrator
    Posts
    5,320
    Reputation
    +13
    Location
    ROMA

    Status
    Offline
    Responsabilità per colpa del 118 se sottovaluta la situazione e l'ambulanza arriva tardi


    di Giampaolo Piagnerelli



    Il Sole 24 Ore, 28 settembre 2016


    Corte di cassazione - Sezione IV penale - Sentenza 27 settembre 2016 n. 40036.


    Responsabilità per colpa nei confronti dell'operatore del 118 che - a seguito di una telefonata con cui veniva chiesto un urgente intervento dell'ambulanza per una grave crisi epilettica - abbia preso tempo sottovalutando quanto riferito dal congiunto. Lo precisa la Cassazione con la sentenza n. 40036/2016. Ed è stata la Corte stessa a ripercorrere minuziosamente l'intera vicenda così da evidenziare la responsabilità dell'operatore sanitario. I fatti si sono svolti nel seguente modo.
    La vicenda - Un uomo è stato colto da grave crisi epilettica così da far precipitare la madre al telefono per chiamare il 118. La donna nella circostanza ha spiegato quali fossero i sintomi in maniera piuttosto dettagliata. Ma dall'altra parte si è sentita rispondere di non preoccuparsi perché la crisi sarebbe passata da sola ( testuali parole "Allora ascolti la crisi fra qualche minuto passa da sola...Capito? Quindi...se vedete che non passa lo portate in ospedale eventualmente, sicuramente ne ha avute altre... sicuramente passerà adesso da sola...comunque voi...valutate. Eventualmente ci richiamate").
    A fronte di questa risposta il sanitario ha omesso totalmente di prendere informazioni. Ma a stretto giro la madre ha richiamato in funzione del peggioramento delle condizioni di salute del ragazzo. E all'ennesima chiamata la donna si è sentita rispondere testualmente ("Ancora! Mi dà l'indirizzo per favore?"). Il sanitario così con grave ritardo ha inviato un'ambulanza peraltro priva di un medico che con ragionevole probabilità avrebbe potuto salvare la vita dell'uomo.
    La Cassazione ha puntato il dito sul comportamento dell'operatore evidenziando come quest'ultimo non solo non si fosse curato di assumere informazioni sulle funzioni vitali del paziente (coscienza, respiro, circolazione e altro), ma aveva fornito valutazioni mediche assolutamente fuorvianti ed elusive rispetto a quello che era l'oggetto della richiesta. E come se non bastasse - si legge nella sentenza - cosa ancora molto grave il sanitario aveva indirizzato il richiedente verso il trasporto familiare, se ne avesse ravvisato la convenienza rispetto ai tempi di verosimile intervento e previa la constatazione di pratica realizzabilità.
    Era il parente a doversi muovere - Era, quindi, il parente che si sarebbe dovuto accorgere se le condizioni richiedessero l'immediata ospedalizzazione. In sostanza scrivono i Supremi giudici la donna "è stata dirottata verso un nulla di fatto che significava la mancata presa in carico del paziente, al contempo demandando al congiunto le successive opzioni di assistenza sul presupposto (peraltro ignoto) che non era la prima crisi epilettica e che sarebbe passata come le altre precedenti". Pesante quindi la condanna dei Supremi giudici che per l'appunto hanno respinto la difesa del sanitario e confermato la sentenza dei giudici di merito.[/CENTER]

    http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ris...za-arriva-tardi
     
    .
0 replies since 5/10/2016, 14:56   27 views
  Share  
.