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Padova
Morì contro l’ambulanza condannato l’autista Astone Cono dovrà risarcire con 110.000 i famigliari di Riccardo Pedergnani L’incidente avvenne il 14 giugno 2010 all’incrocio di via Trieste
Sei mesi di reclusione, pena sospesa, 6 mesi di sospensione della patente e 110.000 euro di risarcimento ai famigliari del deceduto. È la pena alla quale è stato condannato Astone Cono, il maresciallo dell'Esercito alla guida (come volontario) dell'ambulanza della Croce Verde che la sera del 14 giugno 2010, finì contro la motociclette del giovane farmacista Riccardo Pedergnani, 28enne, che nello scontro perse la vita. La sentenza è stata decisa dal giudice Domenica Gambardella. La stessa pena era stata richiesta dal pm Federica Baccaglini. A Cono è stato riconosciuto il 50 per cento di colpa. Il perito Bruno Minazzato aveva esposto i risultati della sua perizia mirata a ricostruire la dinamica e le responsabilità dell'incidente avvenuto in via Trieste. Il mezzo di soccorso non si era fermato ma aveva solo rallentato (andava a 37 all’ora), mentre la Kawasaki 600 guidata da Pedergnani, proveniente dalla sua sinistra, stava viaggiando a 105 chilometri orari nonostante il limite di 50: questo il “film dello scontro delineato dal consulente. Il ragazzo aveva il verde, ma stava violando il limite di velocità, mentre l'ambulanza avrebbe comunque dovuto fermarsi. Le circostanze dell’incidente erano state precisate anche dalla consulenza tecnica di Gianfranco Pellizzaro per il pm. Sono le 20,15 di quel lunedì di giugno. L’ambulanza, allertata da una richiesta di intervento in zona stazione, sta procedendo lungo via Morgagni diretta in via Gozzi. All’altezza di via Trieste, il semaforo rosso: il mezzo di soccorso si immette nella corsia centrale e sta procedendo tra i 30 e i 40 chilometri orari, dopo aver attivato tutti i segnalatori sia sonori che luminosi, senza fermarsi del tutto. Nello stesso istante scatta il verde per i veicoli che viaggiano lungo via Trieste, tra cui la Kawasaki di Riccardo Pedergnani. L’urto è inevitabile e devastante e per lo sfortunato motocilista non c’è nulla da fare. I 110.000 euro di risarcimento sono così suddivisi: 50.000 alla mamma, altrettanti al papà e 10.000 al fratello di Riccardo.
Carlo Bellotto 15 novembre 2013
http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/20...tista-1.8120439
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