Regione Piemonte: Piano Socio-Sanitario 2012-2015

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    Piano Socio Sanitario 2012-2015

    Continuità ospedale-territorio e Cap


    Nel corso della riunione della Giunta Regionale svoltasi il 28 marzo in piazza Castello 165 a Torino è stato definito, su proposta dell’assessore Paolo Monferino, il modello organizzativo del percorso integrato di continuità ospedale-territorio all’interno della rete dei servizi sanitari e socio-assistenziali, che ha come elemento centrale la “presa in carico” del paziente dall’inizio al completamento del suo percorso di salute, senza alcuna soluzione di continuità nel ricevere cure dai vari soggetti erogatori (medico di medicina generale, ospedali, ambulatori, strutture di assistenza domiciliare, riabilitativa e socio-sanitaria territoriale), ed assegna al distretto il ruolo fondamentale di attivare la rete dei servizi competenti. Ogni Asl dovrà ora predisporre una specifica proposta organizzativa.

    In questo contesto verrà avviata, sempre su proposta dell’assessore Paolo Monferino, la sperimentazione dei Centri di assistenza primaria, ovvero lo strumento gestionale del distretto che, grazie all’aggregazione di professionisti del sistema sanitario (Asl, medici del territorio gestori dei servizi socio-assistenziali), sarà capace di assicurare un percorso organizzato di accompagnamento nei percorsi post dimissioni ospedaliere di soggetti con necessità assistenziali complesse, nonché fornire in tutte le fasce orarie della giornata le forme di cura/assistenza eseguibili ambulatorialmente o al domicilio, concorrendo così al ricorso maggiormente appropriato alle strutture di emergenza. Sarà inoltre il punto unico di accesso per funzioni come la scelta e revoca del medico.

    Scarica il Piano Socio Sanitario 2012-2015: http://www.regione.piemonte.it/sanita/cms/...tario-2011-2015

    Comunicato:

    Piano Socio-Sanitario: il Piemonte diviso in sei federazioni

    Martedi 27 Marzo 2012

    Un primo importante passo verso la riforma sanitaria è stato compiuto oggi con l'approvazione del disegno di legge 174 "Disposizioni in materia di organizzazione del Sistema sanitario regionale" che prevede la costituzione di sei Federazioni sanitarie con il compito di gestire alcune funzioni tecniche, logistiche ed amministrative delle aziende sanitarie regionali oggi svolte singolarmente da ciascuna di esse.

    "Il risultato - spiega l'assessore alla Sanità Paolo Monferino - emerge da un percorso d'aula relativamente rapido grazie alla disponibilità, da parte della Giunta, ad accogliere alcuni emendamenti presentati e condivisi dalla maggioranza".

    In particolare, la condivisione si é concentrata su quattro punti:

    individuare risorse per le Politiche sociali per raggiungere una disponibilità complessiva per il 2012 pari a circa 110 milioni di euro
    le Federazioni sanitarie saranno sei, in tale ambito sono stati accolti alcuni emendamenti relativi all'organizzazione delle stesse
    l'Azienda regionale per l'emergenza 118 non verrà costituita; l'organizzazione del sistema di emergenza sarà definita successivamente dalla Giunta regionale attraverso l'individuazione di idonei strumenti di governo
    saranno "premiati" attraverso risorse aggiuntive i Consorzi socio assistenziali e le altre forme di aggregazione che si dimensioneranno in maniera coincidente con i Distretti delle aziende sanitarie locali



    "Gli obiettivi alla base del nuovo Piano socio sanitario - spiega l'assessore Monferino - ossia la razionalizzazione della rete ospedaliera e la centralizzazione dei servizi e delle attività di supporto rimangono prioritari ed imprescindibili, utili per arrivare ad un sistema sanitario sostenibile. Le proposte avanzate non modificano per nulla l'ossatura e la filosofia di fondo di tale piano, ma ci consentiranno di approdare quanto prima all'approvazione della riforma utilizzando strumenti comunque finalizzati a razionalizzare i vari servizi sanitari presenti sul territorio piemontese. Prima si approverà il Piano, prima potremo lavorare alla creazione di una sanità organizzativa mente ed economicamente sostenibile, recuperando risorse che verranno destinate al soddisfacimento dei bisogni della popolazione piemontese".
     
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