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Coeslazio
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19/12/2010
«Vorremmo dire grazie al telefonista del 118»
«Desidero tanto vedere gli occhi di chi, attraverso me e mio fratello, ha salvato mia sorella». E' passato più di un mese ma Chiara Cavazzola quella voce ascoltata al telefono nei dieci minuti più difficili della sua vita continua a sentirla risuonare. «Capita spesso, mi sento nella testa quella voce che mi dice signora mi ascolta? Signora mi sente? Ho cercato di darci un volto, non ci riesco: ho un desiderio enorme di poterlo fare e di poter stringere la mano a quella persona. Voglio dirgli grazie, per la straordinaria professionalità che unita ad una umanità non comune gli ha permesso di entrare subito in contatto con me, sintonizzarsi con me, calmarmi fino a trasformare me e mio fratello in due operatori dell'emergenza». Eroi, si diceva: e lo sono stati in qualche modo anche gli occupanti dell'ambulanza della Croce gialla in servizio al Pronto soccorso del «Fracastoro». Sì perché in località Faegolo il navigatore satellitare ce li ha fatti arrivare per una strada sterrata, abbandonata da anni, in mezzo alla campagna da località Donai. Non che sia tanto migliore quella che sale da contrada Zini, ma almeno lì c'è il cemento per terra anche se abbondantemente dotato di buche, rialzi e fratture. «E' andata bene», dicono in casa Cavazzola, «ma magari si potrebbe anche provvedere a sistemarle 'ste strade…». E' la voce di uno dei bambini di casa a chiuderla col sorriso: «E già, poi col ghiaccio si pattina. Ma magari serve anche aggiornare i navigatori, è facile col computer!».P.D.C.
http://www.larena.it/stories/Provincia/211...onista_del_118/
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