A Lodi auto del 118 senza medici a bordo

Molte perplessità per le auto infermieristiche...

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    A Lodi auto del 118 senza medici a bordo
    Molte perplessità

    Questa è l’ipotesi su cui si sta riflettendo a livello regionale per cercare di razionalizzare il servizio e ottimizzare le risorse economiche


    Lodi, 11 novembre 2010 - Niente più medici sulle auto che partono dal 118 per prestare i primi soccorsi in caso di malori e incidenti sulle strade. È questa l’ipotesi su cui si sta riflettendo a livello regionale per cercare di razionalizzare il servizio e ottimizzare le risorse economiche.

    La prospettiva però suscita parecchie perplessità. Perché c’è il grosso rischio che gli interventi possano diventare intempestivi. «In questo momento — riferisce Mauro Tresoldi, sindacalista Cisl della Croce Rossa di Codogno — Areu (l’Agenzia regionale emergenza urgenza) che gestisce i servizi di soccorso a livello regionale sta concludendo un fase di studio. A livello lombardo è in aumento il numero delle auto del 118 con a bordo solo infermieri. Per il Lodigiano invece, per quanto emerso fino a questo momento, dal primo gennaio 2011 ci sarà un affidamento diretto dell’incarico (senza più quindi bando di gara) di tre anni più altri tre alle Croci Rosse di Codogno e di Lodi».

    Sul territorio però c’è anche il supporto della Croce Casalese e della Croce Bianca di Sant’Angelo. «Nel Lodigiano — aggiunge Tresoldi — ci sarà una proroga di sei mesi, fino a giugno 2011. La prospettiva sarebbe quella, poi, di lasciare il medico in postazione nella centrale operativa del 118, facendo “uscire” solo un mezzo con a bordo un autista soccorritore e un infermiere».

    A quel punto tutto lascia pensare che l’intervento del medico possa venire richiesto in un secondo momento. «Se così fosse le preoccupazioni sono tante — considera sempre il sindacalista Cisl — i tempi si potrebbero allungare pericolosamente. Penso ad esempio a un intervento di soccorso a Caselle Landi. Prima parte l’auto del 118, arriva sul posto, dopo almeno 20 minuti. E poi se viene richiesto il medico, ci vogliono ancora altri infiniti minuti». Il dibattito si sta accendendo anche in tutta la Regione. I camici bianchi protestano e parlano di una invasione di campo. Gli infermieri, dal canto loro, si difendono e rivendicano la loro professionalità sostenendo che loro si attengono a un codice deontologico e fanno quello per cui hanno studiato.

    C'è anche chi precisa che gli infermieri non sono comunque mai lasciati soli e sono sempre in contatto con i medici della centrale. «È vero — dice Tresoldi — però un infermiere non potrà mai sostituire un medico. Ha un’altra preparazione ed altre competenze. Ha anche altre tutele dal punto di vista legale. Per intubare una persona ad esempio ci vuole un medico anestesista. Io mi schiero dalla parte dei medici. Mi chiedo poi se veramente questa operazione consentirà di abbattere i costi. Nel momento in cui il medico dovesse uscire dopo dovrebbe essere accompagnato anche lui da un autista. Altrimenti si pone il problema di dove lasciare la sua auto ad esempio se dovesse salire su un’ambulanza. A me non sembra che così si offra un servizio migliore alle comunità. Siamo sicuri che il gioco valga davvero la candela?»


    di Tiaizano Troianiello

    http://www.ilgiorno.it/lodi/cronaca/2010/1...lodi_auto.shtml
     
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