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Al pronto soccorso del S. Andrea
Lasciata su una barella nonna cade e si frattura il viso
Gentile direttore, scrivo queste righe non in veste di nipote, ma di cittadina. Nel pomeriggio di lunedì 8 novembre intorno alle ore 16,30 accompagnavamo mia nonna Ottavina, di 81 anni, al Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea in quanto gli esiti del sangue presentavano una forte anemia. Dopo le prime cure hanno ritenuto necessaria un’immediata trasfusione così, asciata sulla lettiga e parcheggiata in una stanza di fortuna, attendeva il reparto in cui sarebbe stata ricoverata. In serata siamo stati invitati ad andare a casa e tornare l’indomani,vista la tranquillità della situazione, rassicurati che tutto era sotto controllo. Verso l’1,30 di notte il telefono di casa ha fatto un solo squillo. Abbiamo richiamato noi il numero, scoprendo essere il Pronto soccorso che ci chiedeva di tornare in quanto la paziente era caduta. Arrivati lì la nonna non c’era, in quanto era sottoposta alla Tac. Al suo arrivo l’abbiamo trovata conciata da paura sembrava le fosse passato sopra un sopra un tir. Ci hanno detto che si era agitata ed era caduta. L’indomani è stata portata a Novara con l’ambulanza per una visitamaxillofacciale. Le hanno riscontrato una frattura dello zigomo e un leggero trauma cranico e le hanno applicato punti di sutura sul sopracciglio destro. Riportata a Vercelli, dopo 16 ore di attesa al pronto soccorso le è finalmente stato dato un dignitoso letto nel reparto di medicina, dove tutt’ora è ricoverata. Fatti come questi non vanno taciuti né sussurrati, ma gridati, pubblicati e denunciati. Mi chiedo come sia possibile che la sanità sia conciata così o meglio, come si venga conciati così dalla sanità. Ovviamente tanta mortificazione ma, nessuna parola di scuse e conforto tanto... a una certa età... Ringrazio tutti coloro che, leggendo questa lettera, avranno un pensiero per nonna e... soprattutto per loro stessi.
Katia Gavioli
Fonte: La Sesia
Formato PDF: http://www.google.it/url?sa=t&source=web&c...IrPUh1g&cad=rja
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