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    Ambulanza contro un’auto: due feriti

    VIGNOLA. Incidente ieri sera intorno alle 22.15 a Brodano tra via Natale Bruni e via per Spilamberto. L’impatto è stato violentissimo è ha coinvolto un’ambulanza del 118, che viaggiava in codice rosso quindi anche con i lampeggianti, e un’automobile. Feriti sia il conducente dell’auto che quello dell’ambulanza. Molto grave il conducente dell’automobile che è stato letteralmente sbalzato fuori dall’abitacolo facendo un volo di parecchi metri.

    Immediata la richiesta di soccorsi che è partita. La centrale operativa del 118 ha inviato sul posto due mezzi di soccorso. Entrambi i conducenti sono stati caricati e trasportati all’ospedale.

    Sul posto sono arrivati anche gli agenti della polizia municipale Terre dei Castelli che hanno eseguito i rilievi di legge e che ora dovranno stabilire eventuali responsabilità.

    Le condizioni del conducente dell’autovettura sono sembrate fin da subito parecchio gravi, ma sono poi stati i medici, dopo gli accertamenti cui è stato sottoposto, a formulare una prognosi.

    Intanto sono anche stati avvertiti i familiari. Ieri sera non è stato possibile sapere se nell’autoambulanza ci fosse un paziente trasportato.

    http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca...eriti-1.6761185
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    Poliziotti denunciati per aver multato l'ambulanza
    Due poliziotti in servizio piste nel comprensorio del Col Rodella fecero qualche verifica e tre giorni dopo convocarono l'autista, che avevano visto sfrecciare a tutta velocità. Lui li ha denunciati

    di Redazione - 3 ottobre 2012

    Se ne stavano nel piazzale del rifugio passo Sella quando un'ambulanza sfrecciò davanti a loro a tutta birra con i lampeggianti accessi. Così i due poliziotti in servizio piste nel comprensorio del Col Rodella fecero qualche verifica e tre giorni dopo convocarono l'autista del mezzo sanitario contestandogli tre multe: la guida troppo veloce, i lampeggianti accessi e la targa anteriore mancante. In più, avevavo appurato i poliziotti, l'autista non aveva nessun motivo per correre in quel modo. Quest'ultimo, però, decise di denunciare i due agenti di polizia non tanto per le sanzioni (che pure lui riteneva giuste) qaunto per il fatto che gli erano state contestate a tre giorni di distanza dai fatti. Così la questione è finita in tribunale con la denuncia degli agenti.

    http://www.trentotoday.it/cronaca/poliziot...-ambulanza.html
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    Suem 118. Dopo la denuncia della Cgil, una disposizione che limita l’uso dell’unica ambulanza dell’Asp

    09/09/2012 Fp Cgil Gioia Tauro, Comunicato

    GIOIA TAURO – Ci voleva proprio la denuncia pubblica della Fp Cgil apparsa sui quotidiani locali venerdì u.s., per far saltare dalle poltrone i dirigenti dell’Asp e disporre l’utilizzo gli autisti del Suem 118? Sembra proprio di si, difatti, per il tramite di un “Referente Suem 118”, è stata immediatamente emanata una disposizione di servizio a tutti gli autisti del 118 di Palmi programmando un loro pseudo utilizzo su una “navetta”. In questa nota (la n. 1161 del 07.09.2012), si chiarisce che una delle due ambulanze, ferme in officina da circa un mese, sarà consegnata lunedì prossimo; che il numero di autisti soccorritori, dai primi di settembre, sono in numero sufficiente a garantire il turno H 24; che l’ambulanza di proprietà dell’Asp venga dislocata presso l’Ospedale di Taurianova e sia utilizzata, visto lo stato di usura, per i trasporti secondari programmati; che gli autisti soccorritori, a partire da martedì 11 settembre, prestino il proprio servizio presso la postazione di emergenza territoriale di Taurianova.



    Allora, visto che le postazione di emergenza territoriale, nella piana di Gioia Tauro sono ubicate negli ospedali di Polistena, Oppido Mamertina e Gioia Tauro e non su Taurianova; che l’ambulanza assegnata agli autisti è vetusta e inaffidabile; che i trasporti secondari spesso riguardano trasferimenti di ammalati a Catanzaro, Reggio Calabria, Vibo Valentia, e/o addirittura fuori Provincia o fuori Regione; che il privato garantisce l’emergenza urgenza medica territoriale (codici rossi) e non effettua trasferimenti, vorremmo proprio capire come potrà essere reso efficiente questo servizio assegnato agli autisti, con un’ambulanza vecchia e inaffidabile. Sembra sia tutto organizzato ad arte per punire chi si è lamentato di voler svolgere il proprio lavoro di autista soccorritore così come ha fatto da quasi 30 anni. E pio, addirittura sono scomparse e non ancora ripristinate, attrezzature sanitarie di 2 ambulanze (monitor per elettrocardiogramma, defibrillatore, aspiratore, pompa cardiologica, 6 bombole di ossigeno, ecc.), per non parlare delle condizioni pietose dei locali dove gli autisti dovrebbero sostare (di notte in quelle stanze circolano scarafaggi e topi). Insomma un quadro veramente desolante e allarmante, fatto di approssimazione, lasciato all’abbandono e ispirato alla cattiva abitudine dell’arrangiarsi per tirare avanti.



    Questo metodo non aiuta certamente a far migliorare la qualità e la quantità delle prestazioni indispensabili a garantire il diritto alla salute dei cittadini della Piana. Sicuramente il sistema messo a punto, con arte, mira a completare il processo di privatizzazione presente nelle amministrazioni di centro-destra. Forse la Squillacioti e Scopelliti, sofferenti del calo del consenso registrato negli ultimi mesi, tentano di fare proselitismo sulle spalle dei cittadini sperando di avere di fronte uomini e donne ignoranti disponibili ad abbassare ancora la testa, senza rendersi conto dei sondaggi e della qualità del dissenso che sta montando di giorno in giorno. Pur tuttavia, sarebbe onesto evitare tali interventi di massacro della sanità nella Piana di Gioia Tauro, perché queste azioni porteranno nuovi disavanzi di bilancio e gravissime conseguenze ai cittadini ammalati. Invitiamo pertanto le istituzioni locali a prendere coscienza del disastro silente che cammina sul territorio della Piana e reagire per tempo contro queste strategie politiche che sembrano di piccola entità ma che tracciano un percorso dal quale sarà complicato venirne fuori.

    http://www.edicoladipinuccio.it/salute-2/s...ulanza-dellasp/
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    Manfredonia, “Aggredisce” verbalmente 118: “spostate l’ambulanza, devo uscire”

    Manfredonia – “HO da fare, spostate l’ambulanza“. “Aggressione verbale” di un manfredoniano residente in Lombardia causa la presenza di un mezzo del 118 intervenuto per un codice rosso. Come riferiscono gli operatori, il fatto è avvenuto alle ore 15 e 30 del 29 agosto 2012 in via Martiri di Cefalonia. Gli addetti sanitari erano intervenuti causa una “lipotimia da stess riscontrata ad un signore di circa 50 anni che presta cura all’anziana madre”. Si ricorda
    che la lipotimia o svenimento è una sensazione di improvvisa debolezza che non comporta la completa perdita della coscienza.

    L’ambulanza si trovava a “pochi metri” dal pianterreno del signore al quale è stato prestato soccorso. Il soggetto che avrebbe “aggredito verbalmente” gli operatori avrebbe avuto la propria autovettura ostacolata dall’ambulanza. “E’ impossibile lavorare in questo modo. E pensare che lo stesso signore ha riferito che doveva recarsi al mare. A prescindere dal colore dell’intervento non potevamo non sostare nei pressi del pianterreno”.


    Le norme. Nonostante l’evoluzione della Cassazione, si ricorda innanzitutto come l’autista di un’ambulanza sia tenuto – in tutti i casi – al rispetto delle regole di comune prudenza nella circolazione stradale.

    L’art. 177 del Codice della strada, al comma 1 dà la facoltà ai mezzi di soccorso di usare la sirena e i lampeggianti (solitamente i dispositivi prioritari sono attivi nelle missioni con codice triage giallo o rosso), e ai comma 2 e 3 obbliga i veicoli in marcia sulla stessa strada a lasciare il passo. “Impedire o intralciare l’intervento di un mezzo di soccorso, ad esempio con il proprio veicolo parcheggiato in modo illecito, comporta una violazione del codice stradale e penale”.

    Per le norme, sulla Gazzetta Ufficiale n. 225 del 28.09.2009 è stato pubblicato il Decreto 1 settembre 2009 n. 137 “Regolamento recante disposizioni in materia di immatricolazione ed uso delle autoambulanze” del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

    http://www.statoquotidiano.it/01/09/2012/a...o-uscire/96437/
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    Racket ambulanze, Petrone convoca Lenzi

    Scoppia la polemica politica sul presunto racket delle ambulanze e del “caro estinto” al “Ruggi”. A scatenare le reazioni è stata la distribuzione, lunedì in ospedale, di un volantino anonimo che...


    Scoppia la polemica politica sul presunto racket delle ambulanze e del “caro estinto” al “Ruggi”. A scatenare le reazioni è stata la distribuzione, lunedì in ospedale, di un volantino anonimo che denunciava il “business” del trasporto infermi con tanto di tariffario, firmato da un sedicente “comitato di associazioni di volontariato salernitane” con sede in via Raffaele Mauri a Mercatello.

    La prima a intervenire è il consigliere regionale Pd, Anna Petrone. «È una vergogna – attacca – La telenovela dell’ambulanza 118 al “Ruggi” si arricchisce di una nuova puntata, quella del volantinaggio anonimo. Non se ne può più: questa guerra infinita delle “croci” ha mortificato la città e l’azienda ospedaliera. Dopo Ferragosto – annuncia - mi recherò negli uffici regionali e chiederò la documentazione delle associazioni iscritte all’albo regionale del volontariato coinvolte nel trasporto infermi. Contestualmente chiederò un’audizione urgente del manager dell’ospedale, Elvira Lenzi, in commissione Sanità». La Petrone ha ricordato anche che lo scorso anno il senatore Raffaele Calabrò, consulente del presidente Stefano Caldoro per la sanità, aveva promesso un intervento di alto profilo sulla materia. «Ma da come stanno andando le cose – osserva – il centrodestra ancora una volta chiacchiera bene e razzola male». Della vicenda sarebbe stato informato anche il presidente Caldoro. Mentre ancora manca un bando definitivo per l’assegnazione della postazione 118 nell’azienda ospedaliera.

    Mattia A. Carpinelli

    15 agosto 2012



    http://lacittadisalerno.gelocal.it/cronaca...lenzi-1.5551719


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    Ministero dell'Interno
    DIREZIONE GENERALE PER L’AMMINISTRAZIONE GENERALE
    E PER GLI AFFARI DEL PERSONALE


    Ufficio Studi per l’Amministrazione Generale
    e per gli Affari Legislativi

    Prot. n. M/2413 Roma, 24 gennaio 1997
    OGGETTO: Decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285. Codice della strada. Art.
    138. Ritiro della patente di guida. Croce Rossa Italiana. Quesito.


    Con il quesito posto è stata fatta pervenire una comunicazione del
    vicepresidente del Comitato provinciale della Croce Rossa Italiana che evidenzia
    l'esistenza di una prassi, seguita dai locali organi di polizia stradale, orientata a
    ritirare la patente di guida "civile" agli operatori dell'anzidetto Ente ritenuti
    responsabili di incidenti stradali.
    Al riguardo, e sentito il parere del Dipartimento della Pubblica
    Sicurezza, si rassegnano le seguenti considerazioni.
    L'art. 138, comma 11, del decr. leg. n. 285/92 estende ai veicoli della
    Croce Rossa Italiana la disciplina speciale della immatricolazione, della revisione e
    della abilitazione alla guida prevista per i veicoli appartenenti alle Forze Armate.
    La medesima disposizione (secondo periodo) chiarisce che "la patente di
    guida è sospesa dall'autorità… che l'ha rilasciata secondo le procedure e la
    disciplina proprie dell'amministrazione di appartenenza". La collocazione della
    anzidetta disposizione lascia intendere, ad avviso della scrivente, che il riportato
    precetto si riferisca alla patente di guida "speciale" e non invece alla patente di
    guida "comune" di cui qualunque cittadino può assumere la titolarità.
    Dalla anzidetta esegesi deriva la naturale conseguenza che le
    eventuali sanzioni del ritiro e della sospensione comminate per gli illeciti,
    amministrativi e penali, disciplinati dal Codice della strada e commessi da personale
    della Croce Rossa Italiana alla guida di veicoli immatricolati dall'ente per il
    perseguimento delle finalità…istituzionali debbano colpire la patente di guida rilasciata
    dall'Ente medesimo e non la patente "comune".
    La medesima opinione è stata espressa, per le patenti di guida che
    abilitano il personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco alla guida dei veicoli
    in dotazione, dalla Direzione Generale della Protezione Civile avuto riguardo
    proprio all'assoggettamento di quei documenti di guida a disciplina analoga a quella
    concernente le Forze Armate.
    Ciò stante, la prassi, segnalata dalla Croce Rossa piemontese e seguita
    dalle locali forze di polizia, di richiedere, in occasione della rilevazione di infrazioni
    al Codice della strada, la consegna della patente di guida "comune" suscita più di
    una perplessità poichè non tiene conto della specialità della disciplina contenuta nell'art.
    138, rendendone difficile la applicazione.
    Alla illustrata conclusione pare potersi accedere anche interpretando
    quanto asserito dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza con circolare n.
    300/A/47019/101/3/3/9 in data 26 ottobre 1993, che, nel commentare le modifiche
    all'art. 138 del Codice della strada apportate dal decreto legislativo 10 settembre
    1993, n. 360, chiarisce che attributaria del potere di sospensione della patente di
    guida è la stessa autorità che l'ha rilasciata, con la conseguenza che il richiamo all'art.
    125, comma 3, operato dalla norma è riferito esclusivamente alle sanzioni e non alla
    competenza del Prefetto.
    Dunque pare che dalle predette istruzioni tragga conferma l'assunto
    della scrivente, in base al quale il documento da ritirare e da sospendere nelle
    ripetute circostanze non è la patente "comune", ma quella rilasciata dalla singole
    Amministrazioni (Forze Armate, Polizia di Stato, ecc.) o enti (Croce Rossa Italiana)
    cui il rilascio del documento risale, con esclusione della competenza prefettizia a
    ricevere i relativi rapporti.
    Le riferite considerazioni non escludono tuttavia che, sussistendo i
    presupposti indicati dall'art. 128 del Codice della strada, possa essere ordinata la
    revisione della patente di guida "comune".
    IL DIRETTORE DELL'UFFICIO
    (Balsamo)

    www.asaps.it/nuovo/downloads/files/1997_INTERNI_n_02413.pdf
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    Ambulanza bloccata in ZTL, ma il 118 non vuole le chiavi
    Giovedì 09 Agosto 2012 12:48

    Il fatto di cronaca si è verificato ieri sera, quando una ragazza si è sentita male e in viale Roosvelt un’ambulanza è rimasta bloccata a causa delle catene che delimitano la Zona a Traffico Limitato. Così il personale medico ha dovuto abbandonare il veicolo e spostarsi verso il luogo in cui si trovava la malcapitata come dimostra la fotografia postata su Facebook.

    In data 7 luglio, però, l’amministrazione comunale aveva inoltrato formale richiesta alle istituzioni per dotare gli operatori di Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polstrada, Vigili Urbani, Vigili del Fuoco e personale del 118 di chiavi che permettessero di aprire le catene che ostruiscono il passaggio dei mezzi in casi eccezionali.

    Il tutto «al fine di consentire al Vostro personale dipendente di potervi accedere, con i propri mezzi di servizio, per ogni e qualsivoglia evenienza», si legge nella nota del 7 luglio la quale, sempre nello stesso giorno, era stata inoltrata al mittente con tanto di chiavi allegate mentre, al momento, tutte le altre forze dell’ordine custodiscono, in caso di necessità, una copia delle chiavi che servono per aprire le catene e poter accedere alla zona a traffico limitato di viale Roosevelt.

    Nulla di grave per la ragazza ritrovatasi a dover usufruire delle cure mediche e, come racconta un utente Facebook, Mimmo, «senza di me e un altro ragazzo col cavolo che l'ambulanza arrivava dov'era...abbiamo letteralmente smontato la catena dal piloncino... e c'è stata anche la polemica finale con un bravo cittadino che si è visto la strada “ostruita“ dall'ambulanza che stava facendo l'ECG, chiedendo all'autista di spostarla perchè a suo dire non poteva passare... Succede solo a Cerignola».

    Ma l’amministrazione, carte alla mano, fa sapere di aver dotato di chiavi anche la squadra del 118 che, però, anche in caso di evenienza, ha deciso di non assumersi questa responsabilità. La richiesta di maggiore controllo da parte dei vigili urbani è sempre più pressante e c’è chi, tra i consiglieri comunali di maggioranza, sta cercando di far abortire l’esperimento ZTL in viale Roosevelt. Da una parte scarsa presenza sul territorio, dall’altra l’impossibilità materiale di garantirla per mancanze di fondi e di personale: anche le truppe da mandare a Stornarella sono state bloccate poiché non si è raggiunto un accordo economico adeguato (l’amministrazione stornarellese pare abbia voluto corrispondere 28 euro lorde per lo straordinario dell’attività di polizia municipale cerignolana in “terra straniera”).

    La circostanza, di certo, richiama in generale ad una situazione più complessa dove alla crescente richiesta di sicurezza, come controaltare, vi è la totale mancanza di risorse, per di più tagliate, per soddisfare le domande dei cittadini, quasi ad innescare il classico meccanismo del cane che si morde la coda, motivo per cui, fanno sapere dal Palazzo, i vigili urbani non possono presidiare, 24 ore su 24 o oltre l’orario ordinario, la ZTL.

    Michele Cirulli

    http://www.marchiodoc.it/2.0/index.php?opt...izia-principale
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    “Cervia, auto parcheggiate ovunque, l'ambulanza fatica ad uscire”
    L'interpellanza di Salomoni (Pdl)
    8 agosto 2012

    “Su informazione di più autisti del 118 di Ravenna sono a evidenziare una presunta problematica riguardante l’ambulanza dedicata alla copertura del territorio del Comune di Cervia in sosta presso l’omonimo ospedale civile denominato “San Giorgio”. Sembra che tale questione sia già stata posta all’attenzione della direzione dell’A.U.S.L. competente per territorio nonché alla Polizia Municipale di Cervia senza però avere avuto riscontri positivi”. A denunciare la situazione era stato il consigliere comunale del Pdl Gianluca Salomoni con un'interrogazione.
    “Praticamente in tutte le ore di apertura degli ambulatori del San Giorgio di cui sopra, la strada (via T. Guerra) che permette, agli autisti del 118, di uscire dal nosocomio in questione, in direzione della cosiddetta “rotonda dell’ospedale” è quasi sempre impraticabile a causa delle auto parcheggiate. Nonostante la presenza di una sufficiente cartellonistica verticale prescrivente il divieto di sosta, sembrerebbe che nessuno degli utenti rispetti ciò che è indicato, visto il risultato denunciato. Pertanto l’autista di turno dell’autoambulanza in oggetto riscontrerebbe una elevata difficoltà nell’uscire con il mezzo di soccorso descritto causa la presenza degli ostacoli rappresentati, sia dalle autovetture parcate in maniera irregolare che dai veicoli penetranti regolarmente nell’area ospedaliera: è opportuno segnalare che in caso di urgenze l’autoambulanza di stanza a Cervia esce quasi sempre contromano occupando così la corsia riservata all’ingresso ordinario dei veicoli. Specifico che, se codesti autisti del 118 non utilizzassero l’uscita contromano anzidetta, i loro soccorsi a Nord dell’ospedale sarebbero ulteriormente rallentati di svariati e preziosi minuti”.
    “Tale situazione di pericolo, a dire degli operatori sanitari, si protrae da vari anni senza che nessuno si preoccupi di risolverla. Viepiù se si aggiunge che, varie autovetture private soventemente utilizzano (abusivamente) l’uscita di cui sopra, andando così a creare un’ulteriore situazione di caos non trascurabile.
    Alla luce di quanto sopra esposto, chiedo: è nota al sindaco ed alla sua Giunta la problematica citata nel corpo della presente interpellanza? Perché questa Amministrazione Comunale non decide, una buona volta per tutte, di sensibilizzare i frequentatori dell’ospedale affinché adottino un adeguato senso civico volto al rispetto delle segnaletiche (verticali - orizzontali) esistenti? Quali controlli sono stati esperiti nell’area in argomento negli ultimi 12 (dodici) mesi?”

    All'interrogazione ha risposto l'assessore Grandu: dal 2000 al 2011 le contravvenzioni per divieto di sosta sono state 450 e “la Municipale intensificherà i controlli per il rispetto dell'ordinanza”. Risposta che Salomoni giudica insoddisfacente: “Basta andare anche adesso nel luogo oggetto dell'interpellanza per accorgersi che non è cambiato un bel niente”.

    http://www.ravenna24ore.it/news/cervia/002...atica-ad-uscire
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    SANITA'
    Ambulanze, via i privati, il ritorno della Croce rossa
    Alla Cri 156 autisti e infermieri. In controtendenza alle privatizzazioni imposte dalle misure di revisione della spesa, si pubblicizza il servizio del soccorso, con il coordinamento dell'Ares 118. Dalla Regione 117 milioni
    di CARLO PICOZZA

    Finiranno nella Croce rossa 156 tra autisti e infermieri finora in forza a una dozzina di "croci" private. La Cri gestirà anche le postazioni (sempre 32) che a queste erano state assegnate. Nel Lazio, in controtendenza alle privatizzazioni imposte dalle misure di revisione della spesa, si pubblicizza in toto il servizio del soccorso, con il coordinamento dell'Ares 118.

    L'Azienda regionale dei soccorsi aveva stretto convenzioni con una dozzina di imprese alle quali aveva affidato le 32 postazioni sulle 173 totali. Ora, con un accordo firmato ieri da Regione, Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Ares e Cri, i privati escono dalla gestione dei soccorsi e, al loro posto, entra la Croce rossa. Anzi, torna in pista, dopo aver lasciato il servizio nel settembre scorso. Riuscirà a farsi carico di altri 156 addetti (91 su Roma e 65 su Latina)? Per l'operazione "soccorso pubblico" la Regione passerà alla Croce rossa 19,5 milioni all'anno per sei anni, 117 milioni in tutto.

    "I costi", spiega Gianni Nigro della Funzione pubblica Cgil, "resteranno gli stessi con il vantaggio di poter contare su 156 addetti in più e altre 7 ambulanze". I sindacati già pensano a forme di stabilizzazione dei contratti precari degli equipaggi che da anni, con il coordinamento dell'Ares, garantiscono una parte dei soccorsi in ambulanza.

    Cadenzato mese per mese, il programma di attuazione, si chiuderà entro la fine dell'ottobre prossimo. Lo prescrive l'accordo. "Allora", spiega Gianni Nigro della Funzione
    pubblica Cgil, "le postazioni saranno salite da 141 a 186 garantendo così un potenziamento dell'attività di soccorso dell'Ares 118 a tutto vantaggio dei cittadini di Roma e del resto del Lazio". "Contro la pubblicizzazione del servizio", ancora Nigro, "sono scesi in campo politici e imprenditori, ma hanno trovato la resistenza dei sindacati e dell'assessorato regionale alla Sanità che finalmente hanno firmato un accordo che, anche perciò, ha un grande valore".

    "È una boccata d'ossigeno per il 118", spiega il rappresentante sindacale dell'Ares, Sergio Bussone, "l'azienda continua a operare con una carenza di 700 addetti che costringe a ridurre da tre a due il personale degli equipaggi in ambulanza, con carichi di lavoro insostenibili". "E da due anni", conclude, "le incentivazioni individuali sono state bloccate con tagli medi procapite di cento euro al mese".

    (03 agosto 2012)

    http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/08/...rossa-40258440/
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    Ritardi per il rinnovo della polizza. Un pasticcio burocratico
    Manca l'assicurazione , si ferma la Croce Rossa
    Ambulanze costrette allo stop, servizio bloccato. Da Roma non sono arrivate indicazioni univoche


    Fermi. Per assicurazione scaduta. Per un pasticcio burocratico maturato nei mesi scorsi in qualche ufficio romano. I mezzi della Croce Rossa di Milano sono bloccati dalla mezzanotte di sabato. Il motivo è scritto sui tagliandini esposti sul parabrezza delle ambulanze e delle altre auto: «30 giugno 2012», è la data di scadenza. E senza copertura assicurativa, come dovrebbe fare qualsiasi altro cittadino, non si viaggia.
    La questione, per quanto riguarda la Croce Rossa, sembra però un po' più complicata. Perché le assicurazioni per le ambulanze sono più ampie di quelle per le auto: devono coprire tutti i possibili rischi legati al trasporto di ammalati, considerando che si guida spesso in situazioni di emergenza. Non è ben chiaro quel che è accaduto, ma la ricostruzione che circola è questa. In tempi di riduzione dei costi, la Croce Rossa nazionale avrebbe disdetto i vecchi contratti per fare una gara d'appalto europea e trovare una compagnia di assicurazione che offrisse il servizio a prezzi più vantaggiosi. La gara sarebbe andata deserta e, nella complicata gestione dei contratti in questa fase di passaggio, si sarebbe arrivati alla scadenza. Secondo altre ricostruzioni, le vecchie assicurazioni sarebbero ancora in vigore anche se non sono stati distribuiti i nuovi tagliandi.

    Di fatto nelle sedi locali della Cri non sono arrivate indicazioni certe. I responsabili da Roma non hanno chiarito se le coperture assicurative siano in vigore o meno, e a che livello. Per questo, per precauzione, i vertici della Croce Rossa milanese hanno deciso di bloccare tutte le auto e tutte le ambulanze fino a che non riceveranno disposizioni più precise. Gli altri comitati della provincia, per la maggior parte, hanno invece continuato a far viaggiare regolarmente i mezzi. «Quest'ultimo disagio che arriva proprio nelle giornate di emergenza caldo - spiega Massimo De Donno, della Cisl Fp-Cri Lombardia e area metropolitana milanese - rispecchia le criticità che l'associazione a ogni livello subisce ormai da tempo a livello locale e nazionale. Anni di commissariamento che hanno mirato solo al risanamento dei conti e al percorso di privatizzazione, creando una frattura tra la realtà dei cittadini e quella dell'associazione. Il segnale si aggiunge alla rinuncia della Cri a effettuare i servizi continuativi su 24 ore nelle postazioni di Paderno Dugnano, Cusano, Brugherio e Monza per conto del 118».

    Proprio a Milano, nel 1864 nacque il primo «Comitato dell'associazione italiana per il soccorso ai feriti e ai malati in guerra». Negli anni i servizi della Croce Rossa in città sono sempre più ampi, vanno dall'assistenza per profughi e «richiedenti asilo politico», alle unità di strada per i clochard, all'aiuto durante alluvioni e terremoti, come sta avvenendo da settimane in Emilia. Ma ieri, calda giornata d'estate, macchine e ambulanze a Milano sono rimaste ferme.

    LA REPLICA - «Il blocco dei mezzi della Croce Rossa, a partire dalla mezzanotte di sabato, ha riguardato soltanto la sede milanese di via Pucci e tutti i servizi nell’area metropolitana e in Regione sono stati assicurati», spiega il commissario regionale della Cri in Lombardia, Maurizio Gussoni. «Il bando di gara per il rinnovo delle assicurazioni verrà rifatto — spiega Gussoni — ma nel frattempo il vecchio contratto è stato prorogato e quindi tutti i mezzi hanno la corretta copertura assicurativa. Va comunque precisato che tutti i servizi, e soprattutto quelli in convenzione con il 118, non hanno subito alcuna interruzione e mai la subiranno».

    Gianni Santucci

    2 luglio 2012 | 22:20

    http://milano.corriere.it/milano/notizie/c...838762600.shtml
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    Cassazione: va risarcito il lavoratore costretto ad acquistare a proprie spese l'uniforme di lavoro

    "In caso di inadempimento del datore di lavoro all'obbligo, contrattualmente assunto, di fornitura ai dipendenti di "vestiario uniforme", ove il dipendente, al fine di adempiere alla propria obbligazione di indossare in servizio abili "uniformi", sia conseguentemente costretto ad acquistare a proprie spese abiti che, per tipo e foggia, diversamente non avrebbe acquistato, il datore di lavoro è tenuto, in base alla disciplina generale di cui agli artt. 1218 e ss. cod. civ., a risarcirgli il danno rappresentato dal costo aggiuntivo incontrato per detto acquisto, giacché trattasi di perdita patrimoniale causalmente riconducibile in modo immediato e diretto all'inadempimento, secondo regole di normalità e tenuto conto del principio, desumibile dall'art. 1225 cod. civ., relativo al giudizio ipotetico di differenza tra la situazione quale sarebbe stata senza il verificarsi del fatto dannoso-inadempimento e quella effettivamente avvenuta". E' quanto ribadito dalla Corte di Cassazione, che con sentenza n. 8531 del 29 maggio 2012, ha accolto il ricorso proposto da alcuni lavoratori contro la sentenza con cui il Giudice d'Appello aveva affermato che la mancata messa a disposizione degli abiti da parte del datore di lavoro non integrava di per sé, una condotta generatrice di danno, e, in particolare, di un danno patrimoniale corrispondente a quella quota del valore degli abiti prevista quale facente capo all'azienda, trattandosi di obbligazione assunta - e relativo esborso, ove sostenuto - nell'esclusivo interesse della stessa datrice di lavoro. La Suprema Corte ha sottolineato che, contrariamente a quanto affermato dalla Corte di Appello, i ricorrenti, sin dall'atto introduttivo del giudizio, avevano dedotto a prova il fatto di aver proceduto, nel periodo considerato, all'acquisito di vestiario similare a quello uniforme e avevano altresì allegato copia di un foglio di punizione, nei confronti di un dipendente appartenente allo stesso impianto dei ricorrenti, dal quale si evinceva la circostanza che coloro che non erano adeguatamente vestiti, venivano richiamati; ciò a riprova della sussistenza in capo ai ricorrenti dell'obbligo di indossare il vestiario -uniforme (pena conseguenze di carattere disciplinare), del loro conseguente interesse e diritto alla fornitura promessa, del fatto che l'Azienda non fosse indifferente a come i suoi dipendenti si vestissero, del fatto che esistesse un'imposizione aziendale, pretendendo l'Azienda che venisse indossata una certa divisa similare a quella che avrebbe dovuto fornire, pur ritenendosi, tuttavia, libera di non adempiere alle obbligazioni assunte in sede sindacale di fornitura degli abiti da lavoro da utilizzare nello svolgimento dell'attività lavorativa. Da tale documentata prospettazione - si legge nella sentenza - consegue che non appare corretto l'assunto della Corte d'appello che i ricorsi difettassero di qualsiasi allegazione che consentisse di far ritenere sussistente un'imposizione aziendale di indossare uno specifico abbigliamento; per i giudici di legittimità, sulla base delle considerazioni svolte, il ricorso va accolto e la sentenza impugnata va cassata con rinvio, per il riesame.
    (31/05/2012 - L.S.)

    http://www.studiocataldi.it/news_giuridich...idica_12003.asp
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    _NavigatoreSatellitare

    la Tribuna di Treviso

    oggi l’addio a sant’andrea
    Ambulanza in ritardo, decalogo sull’uso dei navigatori

    VITTORIO VENETO. Una nota per il corretto uso del satellitare nelle ambulanze. L'ha diramata martedì il direttore del Suem di Treviso Paolo Rosi a tutti gli enti che gestiscono ambulanze.

    La raccomandazione è stata resa pubblica a quattro giorni dall' infarto che ha ucciso l' undicenne Elisa Moret. Con la coda di polemiche sui ritardi dei soccorsi. L'automedica era infatti arrivata con un 'ora di ritardo perché il navigatore satellitare aveva sbagliato le indicazioni per raggiungere la localitá San Lorenzo. «Ho fatto delle raccomandazioni sull'uso dei satellitari», ha riferito Rosi. Il decalogo è arrivato a tutte le ambulanze, anche di associazioni che fanno capo al Suem e che operano con questa strumentazione. «Quella che è stata emessa è una normale procedura d'uso dove si raccomandano certe precauzioni», fa sapere il dirigente. Tra le principali quella di impostare il satellitare sul percorso più veloce e non quello più breve. Altro punto che ci sia una sola persona che lo manovra. Deve essere inoltre consultata la mappa cartacea prima di partire se non si conosce bene la localitá. «Ogni episodio di minimo malfunzionamento ci porta a prendere dei correttivi. Questa è la nostra prassi», ha concluso Rosi. Intanto oggi alle 16,30 nella chiesa di Sant' Andrea sarà dato l'ultimo addio a Elisa Moret. L'autopsia effettuata all'ospedale De Gironcoli di Conegliano ha confermato l'origine cardiaca della morte. Molte le attestazioni di cordoglio giunte alla famiglia Lacrime e parole d'affetto sono state postate dagli amici della piccola sul suo profilo Facebook. Le offerte raccolte oggi al funerale saranno devolute all'associazione “Un cuore, un mondo"di Padova.

    Francesca Gallo

    http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2...atori-1.5185453
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    Immagine non attinente al fatto

    Perugia, assaltata dagli spacciatori anche l'ambulanza con il ferito
    Gli infermieri del 118: «Abbiamo temuto il peggio». Sgomberati 3 covi con clandestini

    PERUGIA - «Ora vedrete quanti problemi possiamo creare». L’urlo di guerra del clan. Sbattuto in faccia agli operatori Gesenu e ai residenti terrorizzati. Il tam tam che uno dei loro è stato appena accoltellato, in piazza Danti,dal gruppo rivale degli albanesi li raduna in corso Garibaldi. Poche centinaia di metri su e giù per il centro storico, dal salotto buono al Borgo d’oro: scorci meravigliosi di una città vecchia devastata dalla guerriglia delle bande dello spaccio.
    Qualche minuto per ritrovarsi, armarsi di bastoni, coltelli, segnali divelti e un paio di pistole scacciacani. Poi il clan dei tunisini parte a caccia degli albanesi che mezzora prima hanno lasciato in piazza Danti un loro giovane connazionale in un lago di sangue. Rissa per la droga: in un rapporto di forze che non pare più cristallizzato in grossisti e spacciatori di piazza, all’origine della notte d’inferno ci potrebbe essere una partita di cocaina non pagata forse a seguito di qualche «fregatura».


    Raid fino all'alba.La caccia all’albanese va avanti almeno fino alle tre del mattino. I tunisini devastano fioriere, cassonetti, sedie, tavolini. Volano bottiglie e bastonate, spari delle pistole a salve, la gente si ripara come può. Cercano gli albanesi, pensano si nascondano in alcuni bar fra corso Vannucci e piazza Grimana. «Siamo stati fortunati a chiuderci dentro in tempo. Quelli da fuori spingevano per entrare con i bastoni e le spranghe, e noi a tenere le porte. I clienti erano terrorizzati e piangevano»: il racconto all’unisono dei gestori. C’è anche chi sconta la furia dei nordafricani. Una persona davanti ai bar di piazza Grimana tenta di calmarli: in cambio riceverà un paio di cazzotti che lo fanno crollare a terra.
    Ma la follia tocca l’apice qualche istante prima, quando i tuninisi tentano di impossessarsi in piazza Grimana dell’ambulanza che sta curando e trasportando il connazionale ferito. «Sbucavano da tutte le parti - raccontano ancora tremando i sanitari - abbiamo temuto volessero ammazzarci».


    Le forze dell'ordine.Col passare dei minuti polizia, carabinieri e guardia di finanza riconquistano ai balordi metri su metri, e la guerriglia nei vicoli si arresta. Intorno alle tre la situazione torna definitivamente sotto controllo.

    http://www.ilmessaggero.it/umbria/perugia_...ie/195119.shtml
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    Ares_118_Patch_Soccorso

    Stop alla guerra delle ambulanze: niente bando, stravince la Cri

    Il nuovo accordo con la Regione per i servizi del 118 sarà operativo dal primo agosto. Salvi i 91 posti di lavoro della Croce Rossa ma gli altri termini sono top secret. Denuncia Giuseppe Rossodivita dei Radicali: “Ho presentato un'interrogazione ma tanto la Polverini non risponde mai”. I costi sono saliti da 19 a 23-24 milioni di euro e senza il piano Mare Sicuro
    Giovedì, 26 aprile 2012 - 09:46:00


    Ares 118, ambulanze di nuovo alla Croce Rossa da agosto. Ma è giallo sulla convenzione. La Regione a gennaio, in attesa del bando definitivo, aveva provvisoriamente affidato alcune postazioni di Roma e di Latina a cinque strutture private: Croce verde, Croce bianca, Croce medica, Sea, Croce blu. Ma l’intesa fra il direttore generale dell’Ares 118 Antonio De Santis e il commissario straordinario della Cri Francesco Rocca, siglata secondo fonti bene informate non più di 3-4 settimane fa, ha di nuovo messo fuori gioco i privati. Il bando non si farà più. La guerra fra Croci, onlus e Misericordie private l’ha vinta la Cri.

    Ma a che prezzo? Con quali investimenti tecnologici? Si sa solo che i 91 dipendenti della Cri a rischio licenziamento conserveranno il posto. Pare che l’affidamento andrebbe a regime il giorno 1/8/2012. Per il resto buio pesto. Almeno ufficialmente non si conoscono i termini dell’accordo. Sulla convenzione fantasma hanno chiesto lumi con una nota il capogruppo Esterino Montino e il consigliere Pd Enzo Foschi.

    Alla Pisana i radicali hanno presentato 10 giorni fa, il 20 aprile, un’interrogazione. Ma per ora, tutto tace. La convenzione c’è, ma chi l’ha vista? E perché l’assessore alla salute, l’onnipresente presidente Polverini, non rende noti i termini dell’accordo e i relativi costi?
    A spiegare ad affaritaliani.it i risvolti e i retroscena della faccenda è il consigliere regionale Giuseppe Rossodivita, capogruppo della Lista Bonino Pannella.
    rossodivita


    “Nel bando di gara, che era previsto per luglio, l’Ares 118 aveva predisposto un capitolato molto rigido, che avrebbe imposto numerosi obblighi agli operatori privati” racconta Rossodivita. Quali?

    “Investimenti tecnologici per 2,5 milioni, a proprio carico, per acquisto di defribillatori, ecografi, apparati radio, geolocalizzazione dei mezzi. Garanzie in ordine alla professionalità degli operatori non volontari, clausole di salvaguardia per i dipendenti ex Cri che sarebbero stati assorbiti dai privati aggiudicatari della gara. Il tutto con una base d’asta per 19 milioni, che avrebbe coperto altresì il progetto Mare sicuro, del valore di circa 2 milioni; e con prevedibili ribassi in sede di offerte”.

    E invece?

    “E’ praticamente saltato tutto. A quanto mi consta, il protocollo d’intesa siglato con la Cri impegna la Regione ad utilizzare i suoi servizi per l’emergenza sanitaria al costo di 19,5 milioni di Euro, senza che siano previste coperture del piano Mare sicuro, senza impegno di investimenti tecnologici, senza la messa a disposizione della Cri della propria rete radio. E senza garanzie per il personale, che verrebbe preso anche da società interinali”.

    E i conti?

    “Considerando i costi aggiuntivi del piano mare, degli apparati radio e di quant’altro necessario per garantire un servizio analogo, per qualità, a quello che sarebbe stato garantito con la gara aperta ai privati, i costi per la Regione saliranno a circa 23-24 milioni di Euro”.

    Ha chiesto spiegazioni?

    “Il 20 aprile ho depositato un’interrogazione urgente a risposta immediata, con la quale chiedo di sapere se effettivamente questa convenzione è stata siglata, e, in caso affermativo, quale sia il suo contenuto. L’interrogazione è rivolta formalmente ad Abbruzzese, ma a rispondere ho chiamato la presidente della Regione Renata Polverini, da cui dipende completamente la sanità”.

    Con quale esito?

    “Per ora nessuna risposta”. Ma questa non è una novità. Mancano statistiche ufficiali, ma pare che in due anni la Polverini si è distinta per non avere risposto neppure una volta ad una interrogazione”.


    Marcello Viaggio

    http://affaritaliani.libero.it/roma/stop-a...i-26042012.html
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    20.04.2012

    20111204_ambu1


    Roma: Ambulanza Ares 118 si scontra con auto ad incrocio


    Settimana nera per i mezzi Ares 118

    Il 20 aprile un mezzo di soccorso ARES 118 LAZIO, è stato coinvolto in un incidente stradale a Roma nei pressi di ponte marconi; il suddetto mezzo, veniva allertato dalla propria C.O. per intervenire su un soccorso con codice di gravità rosso.
    l'ambulanza al rientro con codice 2 e con veicolo del 113 in scorta( ovviamente con i dispositivi acustici e luminosi in funzione) giunta in prossimità dell'incrocio di Ponte Marconi, rallentava la propria corsa in virtù del semaforo rosso; l'autista, accertatosi che i veicoli provenienti si fossero fermati, riprendeva la propria marcia impegnando l'incrocio.
    L'autista non ha fatto in tempo ad entrare nell'incrocio, che un veicolo entrava in collisione con l'ambulanza sulla fiancata laterale rischiando di farlo cappottare; a parte i danni materiali, gli occupanti dei veicoli, sono stati trasportati al più vicino PS per accertamenti.
16 replies since 7/7/2003
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